giovedì 25 febbraio 2010

All about file sharing


Io tendenzialmente leggo molto. Saggi, roba universitaria, narrativa. Di conseguenza spendo molti soldi in libreria oppure online. E ne ho parecchi a casa, di libri, forse più di cinquecento:
Ma non sono un feticista della carta, non me ne frega nulla del profumo della carta e di averlo fisicamente con me; quindi sto guardando con interesse il nuovo mercato degli e-book.
Mi sembra una buona idea quella di avere sempre con e decine di titoli, senza portarmi dietro una valigia. Mi sembra ancor migliore idea il poter scaricare in due minuti un intero libro.
Ma qui, per alcuni, sorge un problema simile a quello in cui si sono imbattute le etichette discografiche e musicali con l'avvento dei file-sharing. Ovviamente la maggioranza dei lettori (come la maggioranza dei cinofili e degli amanti della musica) preferirà scaricarsi i libri, invece che comprare una copia, che sia su carta o digitale.
Nel mondo musicale il file-sharing colpisce particolarmente le case discografiche, non i gruppi, in quanto essi di fronte a una diminuzione di vendita di cd (o digital-download legale) possono aumentare i loro incassi con una maggiore quantità di concerti dal vivo, che per ovvie ragioni rimangono al di fuori del discorso sui file-sharing. Senza contare che grazie alla maggiore diffusione delle loro opere potrebbero raggiungere nuovi potenziali fan. Prima di napster, win Mx, Kazaa, Ares ed Emule era molto più difficile espandere il proprio pubblico per un gruppo emergente , mentre ora, grazie al web possono farsi pubblicità gratis, lasciare in libero download i loro pezzi e avvicinare così un potenziale pubblico. Poi spetta al pubblico decidere se merita o meno l'acquisto del biglietto del concerto, ma questa è un altra storia.
Magari Lars Ulrich non potrà comprarsi il bar a forma di gabbia degli squali tutto in oro da mettere vicino alla piscina, ma continueranno ad esistere i gruppi musicali, i cantautori e tutto il resto.

Discorso diverso per il cinema, in quanto esso non ha una dimensione dal vivo (chi recita dal vivo fa teatro, e non ha molta collusione con il mondo del cinema). Vi sono cinque possibilità di fruizione del prodotto (il film). Puoi andarlo a vedere al cinema, puoi affittarlo da blockbuster o simili, puoi acquistare la tua copia in DVD o Blu-Ray, puoi aspettare che lo passino in televisione oppure puoi metterlo in download su qualche programma p2p.
Le prime tre hanno un costo. La quarta può aver un costo o meno dipende se lo si guarda su una tv commerciale oppure su un canale televisivo a pagamento.
La quinta, tolto il prezzo della connessione, del pc e della corrente elettrica, è gratuita. Apri il programma per il download, cerchi il film, lo metti in download e dopo un valore x di tempo hai la tua copia del film. Sempre che qualche buontempone non si sia divertito a cambiare il nome del file e invece di “Juno” hai sulla memoria del pc un porno-gay tedesco.
Ma produrre un film ha un costo, e i produttori non lavorano per volontariato, ma investono grandi quantità di capitali per vederne tornare indietro abbastanza per coprire i costi e guadagnarci qualcosa anche loro. E i punti di guadagno sono i primi quattro punti di diffusione sopra-citati.
Il quarto punto, la visone televisiva, può avere o meno un costo di fruizione : puoi aspettare che il film passi su un canale commerciale e vederlo gratuitamente (sorbendosi la pubblicità) oppure abbonarsi a qualche canale a pagamento per poterlo vedere senza pubblicità.
Qualche tempo fa lessi, anche se ora non ricordo bene dove, che nel 2009 vi è stato un forte calo nel mercato del home-video, sia per il noleggio che per la vendita diretta, mentre è stato un anno eccezionale per il botteghino.
La gente, nonostante avesse la possibilità di scaricare il film gratuitamente, è andata comunque al cinema. Mia modestissima teoria è che il recarsi al cinema è rimasto per le persone un attività sociale non scambiabile con quello che la tecnologia p2p può offrire, che sia un vantaggio tecnologico, come d esempio la tecnologia 3d ( che io non ho ancora provato, ma io odio andare al cinema) oppure un vantaggio sociale, in quanto il cinema rappresenta ancora un luogo dove svolgere azioni sociali come gli appuntamenti tra amici o romantici. Un Forse proprio per questi aspetti l'unica branca del cinema colpita dal p2p è il mondo del hard. I cinema a luci rosse sono spariti, le vendite e il noleggio di DVD sono in forse calo, tutto questo grazie alla nascita di sito come youporn e simili. E dato che il cinema a luci rosse non era luogo di interazione sociale (gli individui vi si recavano da soli) esso, con le nuove tecnologie è scomparso. Ma come fanno le povere pornostar a campare se nessuno compra più il frutto del lavoro per cui si sono fatte il culo (tralasciamo battuttaccie)? Semplicemente organizzando spettacoli dal vivo, dove i loro fan pagano per poter assistere allo spogliarello della loro star preferita, magari ottenendo una foto con dedica.
Nel corso degli anni più di una volta si è detto che il cinema era sul punto di morire : con l'avvento della tv (perchè mai uno deve pagare se può vedere il film in televisione?), con l'avvento dei video-registratori (perchè mai uno dovrebbe pagare il biglietto del cinema per vedere il film solo una volta quando può acquistare la videocassetta e vederselo a casa ogni volta che vuole?). Sono passati anni, abbiamo tuttora tv e lettore dvd, ma la gente continua ad andare al cinema. Magari sono spariti i cinema parrocchiali o quelli vecchi stile, ma sono rimasti i grandi multisala, dove la visione del film è circondata da molte altre attività ludiche.
Tirando le somme per quanto il riguarda il mondo del cinema, il file sharing non ucciderà le case di produzione, ma colpirà il videonoleggio e la vendita di degli home-video.

Ora iniziano a diffondersi gli e-book. In rete sono già trovabili copie digitali e gratuite di molti libri. Ma quali sono le possibilità di guadagno per case editrici e autori, togliendo gli introiti derivanti dalla vendita del libro-oggetto? Tolta la possibilità delle letture pubbliche, molto difficile da apprezzare su vasta scala (per leggere un intero libro ci voglio svariate ore, e la lettura è tendenzialmente un'attività solitaria)
Considerando che come per il prodotto fisico CD o DVD, un minimo di copie del libro-oggetto avrà mercato, si voglia per feticismo oppure per questioni sentimentali.
Molte persone sostengono che senza introiti i possibili autori smettano di produrre, e di conseguenza non si avrebbero più novità. Sbagliato. In quanto ci sarà sicuramente qualcuno che scriverà come hobby, non come principale fonte di sostentamento. Ma senza una casa editrice che screma quelli bravi dai cani, saremo inondati da valanghe di autori incapaci? Avremmo molte più possibilità di scelta, e i singoli individui sceglieranno cosa più aggradano.

E per quanto riguarda la saggistica, come ad esempi i libri universitari? In questo caso il discorso è ancora più semplice; il 95% degli autori dei testi universitari è un insegnate. Ho avuto un paio di insegnanti universitari che invece di farmi comprare un tomo da 40€, diffondevano le dispense di ciò che avevano spiegato a lezione. Certo, gli autori perderebbero un discreto mercato, ma lo studente, nel caso si trovasse di fronte a un libro di difficile comprensione, potrebbe sempre procurarsi un altro testo (gratis) di più facile comprensione.

Aggiungo che se la domanda di libri gratis fosse corposa, potrebbero nascere siti internet dove trovare i nostri titoli preferiti senza affannarci alla ricerca su p2p. E magari, vendendo spazi pubblicitari, questi siti potrebbero garantire agli autori un guadagno, tenendo il costo delle opere a zero.

Alla fine, il file-sharing delle opere letterarie non è altro che un'enorme biblioteca -tendenzialmente-globale, o una vastissima rete di amici che si prestano i libri. Dovremmo mettere limitazioni alle biblioteche (io vorrei solo togliergli i fondi pubblici con i quali si mantengono. Soldi che sono anche di chi le biblioteche, per svariate ragioni non le frequenta) o agli amici che si prestano i libri?

E poi vogliamo mettere il gusto di metterla in quel posto a quei parassiti della SIAE?

6 commenti:

  1. grandissima analisi faber ... ti ho scoperto per caso googlando e quando ho letto questo ottimo post sono rimasto piacevolmente sorpreso ... bravo

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  2. Ragazzi, molti libri (ebook) sono scaricabili in forma assolutamente anonima e sicura grazie a programmi p2p anonimi.
    Provate a scaricare STEALTHNET da qui: http://www.stealthnet.de/it_index.php
    Il sito in italiano spiega tutto benissimo quindi evito di dilungarmi...
    Passiamo tutti ad un p2p sicuro e lontano da qualsiasi tipo di controllo!!
    Verificate sul Wiki del link che ho postato!!
    Iniziamo il passaparola!!
    ciao.

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  3. Non è malaccio...è molto semplice da usare.
    complimenti per la segnalazione.
    Speriamo di andare sicuri...
    Ciao.

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  4. Condivido in tutto e per tutto quello che hai scritto.
    Aggiungo: gli agenti della SIAE sono i peggiori sbirri che lo stato potesse inventare.

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  5. @ Fabristol : io sogno di incontrare di persona un agente siae per poter, dopo che mi ha reso noto come si guadagna da vivere dirgli/le : Ma non ti vergogni?

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