Vaaal ecco perchè preferisco parlare anche giustamnte di libero mercato, mentre con capitalismo intendo quell'accordo tra stato ed economia centralizzato meglio detto capitalismo statalista, io preferisco definirmi un portavoce del libero mercato non del capitalismo. cmq questi sono tempi di cambiamento, giavazzi ha pubblicato il libro: il Liberismo è di sinistra. Interessante sarà notarene l'effetto tra alcuni anni. Intano noi siamo antistatalisti, destra e sinistra non ci appartengono.
L'ho letto anni fà il libro di Giavazzi ( e Alesina). L'ho trovato moderatamente interessante, se non fosse per l'alone di regolamentazione statale sempre presente. E poi il titolo è un ossimoro :-) Ti consiglio, se non li hai ancora letti, "L'ingranaggio delle Libertà" di David Friedman e "Tutte le balle sul capitalismo" di Murphy.
L'ho letto anni fà il libro di Giavazzi ( e Alesina). L'ho trovato moderatamente interessante, se non fosse per l'alone di regolamentazione statale sempre presente. E poi il titolo è un ossimoro :-)
si, appunto, giavazzi secondo0 me si muove in una buona direzione.
Tutte le balle sul capitalismo" di Murphy.
è un ottimo libro. sul mio blog devo avr scritto qualcosa da qualche parte su questo libro.
"L'ingranaggio delle Libertà" di David Friedman
questa è una pitrea fondamentale, ma ti dico la vertià oltre qualche pezzo non ho mai letto il libro, non lo riesco a trovare.
Proprio perchè nessun grande capitalista italiano è mai fallito durante il ventennio che fà notare quanto il regime si occupasse di economia.
Ti riporto una citazione di Mussolini, proprio riguardante il capitalismo : « I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero "di sinistra"; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un'alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio »
24enne, terribilmente celebrale e a volte freddo, fortemente individualista. Paurosamente incline al cinismo e al sarcasmo viene spesso definito superbo e arrogante, nonché egoista. Estremamente refrattario alle imposizioni forzate, anarchico-liberale (meglio definito "libertarian"), considera lo statalismo il peggiore dei mali. Contrario di principio al politicamente corretto, e al nazi-salutismo.
illustrami mi hai incuriosito????????
RispondiEliminanon mi sembra che il fascismo sia stato un campione di laissez faire, no?
RispondiEliminaVaaal ha dato la risposta esatta. Allegria!!!
RispondiEliminagiusto, ottima osservazione, sia fascismo che nazismo dovevano stare dalla stessa parte con il comunismo stalinista ecc..
RispondiEliminaè un errore purtroppo comune unire l'idea di "destra" con l'idea di "capitalismo"
RispondiEliminaVaaal ecco perchè preferisco parlare anche giustamnte di libero mercato, mentre con capitalismo intendo quell'accordo tra stato ed economia centralizzato meglio detto capitalismo statalista, io preferisco definirmi un portavoce del libero mercato non del capitalismo.
RispondiEliminacmq questi sono tempi di cambiamento, giavazzi ha pubblicato il libro: il Liberismo è di sinistra.
Interessante sarà notarene l'effetto tra alcuni anni.
Intano noi siamo antistatalisti, destra e sinistra non ci appartengono.
L'ho letto anni fà il libro di Giavazzi ( e Alesina). L'ho trovato moderatamente interessante, se non fosse per l'alone di regolamentazione statale sempre presente. E poi il titolo è un ossimoro :-)
RispondiEliminaTi consiglio, se non li hai ancora letti, "L'ingranaggio delle Libertà" di David Friedman e "Tutte le balle sul capitalismo" di Murphy.
L'ho letto anni fà il libro di Giavazzi ( e Alesina). L'ho trovato moderatamente interessante, se non fosse per l'alone di regolamentazione statale sempre presente. E poi il titolo è un ossimoro :-)
RispondiEliminasi, appunto, giavazzi secondo0 me si muove in una buona direzione.
Tutte le balle sul capitalismo" di Murphy.
è un ottimo libro.
sul mio blog devo avr scritto qualcosa da qualche parte su questo libro.
"L'ingranaggio delle Libertà" di David Friedman
questa è una pitrea fondamentale, ma ti dico la vertià oltre qualche pezzo non ho mai letto il libro, non lo riesco a trovare.
l'unico modo per avere una copia de "L'ingranaggio delle libertà" è ordinarla dalla casa editrice
RispondiEliminahttp://www.liberilibri.it/opera.php?k=102
Io l'ingranaggio della libertà l'ho trovato sul sito della Hoepli, ma parlo di sei mesi fa circa.
RispondiElimina"non mi sembra che il fascismo sia stato un campione di laissez faire, no?"
RispondiEliminaNon mi risulta che alcuno dei grandi capitalisti italiani sia fallito o abbia dovuto rinunciare alla proprietà della sua ditta durante il ventennio...
Proprio perchè nessun grande capitalista italiano è mai fallito durante il ventennio che fà notare quanto il regime si occupasse di economia.
RispondiEliminaTi riporto una citazione di Mussolini, proprio riguardante il capitalismo :
« I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero "di sinistra"; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un'alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio »
bel pezzo, faber.
RispondiEliminavacca boia, avete già risposto! Ma chi ha fatto il quiz?
RispondiEliminaZ3ruel, se mi arrivi in ritardo ovvio che hanno già risposto. Al prossimo gioco (se mai ne farò altri) faccio un pò di spot
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