Grande cerimonia di chiusura per Alleanza Nazionale, in procinto di fondersi nel Popolo delle Libertà. Un grande palco, a forma di ponte, giusto per affermare il concetto di passaggio da quello che era il Movimento Sociale Italiano a quella che sembra essere la nuova Democrazia Cristiana.
Notevole il discorso del reggente di AN Ignazio La Russa, che ha ricordato alla platea le conquiste di An nel corso degli anni, del rapporto di non sudditanza nei confronti di Forza Italia, gettando spesso frecciatine alla Lega. Trattandosi di un discorso con argomentazione generale, La Russa a un certo punto inizia a parlare di economia, sostenendo come la crisi che sta colpendo il mondo sia colpa di uno sfrenato liberismo, e che l'unica soluzione che può risollevare le sorti del paese sia, casualmente, la visione di AN, "l'economia sociale di mercato". Poi ovviamente non si è scordato di ricordare ai presenti i volori di Dio,Patria e Famiglia, il valore dei militari nel nostro paese, e il suo impegno in qualità di ministro della difesa, a fare in modo che i cittadini apprezzassero maggiormente "i gallonati". A tratti divertente il suo impegno nel spiegare come nel futuro il PDL deve essere considerato un partito di destra, non più di centro destra, mostrando la sua famigliarità con le lingue straniere (belin, si è imparato il termine destra in francese, spagnolo e inglese).
Sentito ciò, assieme alle parole di Tremonti di qualche tempo fà, e gran parte dell'azione di governo fatte fin ora, si ha chiaro come si evolverà il PDL : un partito conservatore-confessionale sui valori etici, e statalista-corporativista sul piano economico, confermando le parole di Antonio Martino la settimana precedente al congresso di Libertiamo.
Notevole il discorso del reggente di AN Ignazio La Russa, che ha ricordato alla platea le conquiste di An nel corso degli anni, del rapporto di non sudditanza nei confronti di Forza Italia, gettando spesso frecciatine alla Lega. Trattandosi di un discorso con argomentazione generale, La Russa a un certo punto inizia a parlare di economia, sostenendo come la crisi che sta colpendo il mondo sia colpa di uno sfrenato liberismo, e che l'unica soluzione che può risollevare le sorti del paese sia, casualmente, la visione di AN, "l'economia sociale di mercato". Poi ovviamente non si è scordato di ricordare ai presenti i volori di Dio,Patria e Famiglia, il valore dei militari nel nostro paese, e il suo impegno in qualità di ministro della difesa, a fare in modo che i cittadini apprezzassero maggiormente "i gallonati". A tratti divertente il suo impegno nel spiegare come nel futuro il PDL deve essere considerato un partito di destra, non più di centro destra, mostrando la sua famigliarità con le lingue straniere (belin, si è imparato il termine destra in francese, spagnolo e inglese).
Sentito ciò, assieme alle parole di Tremonti di qualche tempo fà, e gran parte dell'azione di governo fatte fin ora, si ha chiaro come si evolverà il PDL : un partito conservatore-confessionale sui valori etici, e statalista-corporativista sul piano economico, confermando le parole di Antonio Martino la settimana precedente al congresso di Libertiamo.
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