mercoledì 11 marzo 2009
I'm just a gigolò, and now I'm going to jail
Di ieri la sentenza lampo del tribunale di Monaco (Germania) che condanna a 6 anni di reclusione al gigolò svizzero (alla faccia di chi considera gli svizzeri gente imbranata negli ambiti "passionali") Helg Sgarbi, colpevole di aver ricattato alcune sue ricche clienti.
Il sostanza il signor Sgarbi andava a letto con le suddette signore, un suo complice intanto filmava il tutto, ovviamente di nascosto. Dopodichè il galantuomo faceva una proposta alle clienti : pagami e io non faccio sapere nulla al consorte. Con questo sistema è riuscito a capitalizzare circa nove milioni di euro, ma si sa, gli svizzeri con i soldi sono bravi a trattare.
Il gioco a retto finchè una sua cliente non ha deciso di smettere di pagare e di denunciarlo. Ma mica una cliente qualunque, qui si parla di Susanne Klatten, la donna più ricca di Germania. Dopodichè il resto è cronaca giudiziaria.
Tutto è tornato alla normalità? Il cattivone è stato punito?
Ma anche no. Alla fine il signor Helg proponeva un affare, dove entrambe le parti ne traevano benificio : a lui le palanche, alle signore la possibilità di tenersi il marito, quindi consideravano il prazzo da pagare inferiore al valore di tenere la fede al dito. Se questo prezzo fosse diventato troppo elevato e le suddette signore avessero smesso di pagare, il signor Herg informava i mariti sul livello di fedeltà delle mogli.
Ma detto così qualsiasi detrattore potrebbe sostenere che il ricatto diverrebbe molto comune nella società.
Ma anche no. Le gia citate signore avrebbero potuto proporre un contratto al gigolò, ponendo una penale sulla trasmissione a terzi di informazioni riservate. In questo caso un gigolò che non accetta vedrebbe sminuire il proprio mercato visto che non offre garanzie di segretezza e non si rende disponibile a pagare una penale in caso di mancato adempimento del contratto. Semplice e lineare, senza bisogno di galere e pubblici processi, ma un semplice contratto tra le parti.
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