"Alle culture politiche liberali e conservatrici, nell’ultimi quarto del secolo scorso, è spettato di riscrivere l’agenda ideale e progettuale dell’Occidente, riaffermandone con successo il peso e il ruolo sul piano internazionale.
In Italia, come nel resto d’Europa, le forze politiche che difendono gli ideali della società aperta e delle libertà civili ed economiche sono chiamate ad una sfida analoga: dimostrare una rinnovata capacità di innovazione e di spinta, dinanzi a fattori di crisi e di crescita che mutano la realtà del mondo e gli stessi compiti della politica.
Il rapporto tra cittadino e stato, tra mercato e regolazione, tra diritto e autorità, tra “libertà” e “potere” assume oggi, per molti aspetti, un profilo inedito, ma conserva un’indubbia centralità in una realtà politica in cui la dimensione e la profondità dei cambiamenti suscita sentimenti diffusi di incertezza e di paura.
Continuiamo a ritenere che la crescita economica e civile di un paese imponga politiche in cui gli obiettivi di coesione, stabilità e sicurezza non sacrifichino le esigenze di libertà e di iniziativa individuale. Pensiamo dunque che la cultura liberale e liberista, individualista e antistatalista debba, anche cercando vie inedite, competere sul mercato delle idee e delle proposte politiche, offrendo soluzioni coraggiose, pragmatiche e responsabili.
A questa cultura Libertiamo intende dare voce, rappresentando una “polarità liberale” nella discussione politica, anche con questo magazine on line, che è ovviamente aperto ai contributi di quanti ne condividono l’ispirazione e la linea editoriale."
Benedetto Della Vedova
Presidente di Libertiamo
In una situazione politica ed economica paradossale, dove una crisi causata da errori dello statalismo vien combattuta con iniezioni di statalismo, per fortuna nasce una nuova realtà che cerca di formare una "polarità liberale" all'interno del PDL ormai in mano a collettivisti, socialisti, democristiani tutta gente alquanto refrattaria al "meno stato e più mercato". Quindi ben venga "Libertiamo" voluto dal Benedetto Della Vedova già presidente dei Riformatori Liberali.
E ben venga anche la locazione, all'interno del PDL. Ben venga perché non c'è nessun altro posto per i "Lib". Tecnicamente esiste in Italia un partito liberale; praticamente si tratta di un partito in piena crisi di identità, che non ha ancora capito in che direzione muoversi. La presenza della cultura liberale all'interno del PD...praticamente un ossimoro.
Sarebbe bello che esistesse in Italia un unico partito liberale che riunisse tutti i "Lib", ma purtroppo la "realpolitik" italiana ha un altra forma, e per il momento credo sia meglio essere "alleati di" che "non pervenuti".
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